"Perdiamo un'amica e un medico straordinario"

Il cordoglio della Società della salute per la scomparsa di Barbara Capovani: "Lei non c’è più e siamo tutti quanti enormemente più poveri"

PISA — Il suo sostegno appassionato e convinto al lavoro di Progetto Homeless e dell’unità di strada e poi l'ideazione di un pronto soccorso psicologico per le persone in isolamento domiciliare a causa del Covid-19. Sono solo due esempi che testimoniano l'impegno di Barbara Capovani, la psichiatra del Santa Chiara morta dopo una violenta aggressione. "Per lei - si legge in una nota della Società della salute della zona pisana - la sanità pubblica era la sanità per tutti, a partire dai più fragili”.

C'è sgomento nelle parole del presidente Sergio Di Maio, che interviene a nome di tutta la Sds con cui la dottoressa Capovani ha lavorato gomito a gomito: “Barbara non c’è più e siamo tutti quanti enormemente più poveri" ha scritto Di Maio ricordando il grande contributo della dottoressa ai servizi della Sds. "Penso in particolare all’appoggio appassionato e convinto che ha dato al lavoro di Progetto Homeless e dell’unità di strada della SdS Pisana – sottolinea Di Maio- nessuno meglio di lei aveva chiaro quanto la piaga del disagio psichico mini le possibilità di autonomia e di reinserimento sociale di chi vive in strada e le enormi difficoltà nell’assicurare continuità di cura e assistenza a chi si trova in tale condizione”.

‘’Barbara era così, un medico che intendeva davvero la sanità pubblica come sanità per tutti – ribadisce Di Maio -basti ricordare che, nel novembre di tre anni fa, in piena pandemia, s’inventò anche un pronto soccorso psicologico, telefonico, per le persone in isolamento domiciliare in quanto positive al Covid-19”.

‘’Oggi è il momento del lutto e dell’abbraccio per la scomparsa di una professionista e di un medico straordinario – conclude il Presidente della SdS-. Subito dopo, però, sarà necessario proseguire la riflessione su come sia stato possibile un omicidio così efferato ai danni di un medico che era appena uscito dal lavoro e sui rischi che corrono i professionisti della sanità. Poi sarebbe anche, a nostro avviso importante fare in modo che di Barbara Capovani, persona splendida e medico straordinario, non svanisse la memoria: sarebbe significativo che vi fosse un luogo o un evento che ci aiuti a custodirne e attualizzarne l’eredità. Perché la dottoressa Capovani ci ha lasciato un patrimonio di competenza e umanità che abbiamo il dovere di non disperdere”.

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