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Lavoro mercoledì 10 giugno 2020 ore 11:59

Biblioteche Bibliolandia, i lavoratori protestano

La Biblioteca comunale Sms di Pisa della Rete Bibliolandia

Sostenute dalla Filcams Cgil, le cooperative della rete preoccupate per le mancate riaperture: "A rischio posti di lavoro e i servizi culturali"



PISA — Archivisti e bibliotecari della Rete Bibliolandia, sostenuti dalla Filcams Cgil di Pisa, lanciano un grido d'allarme riguardo alle mancate riaperture di alcune biblioteche gestite in tutta la provincia, data l'assenza di linee guida condivise fra i singoli Comuni e l'Unione Valdera, ente gestore e titolare dell'appalto.

Sono circa venti le biblioteche e una decina gli archivi in gestione alle cooperative di Bibliolandia in provincia di Pisa (CoopCulture, Eda Servizi, Itinera e Macchine Celibi), che in uscita dall'emergenza coronavirus stanno riaprendo con difficoltà, andando avanti in ordine sparso e con regole diverse. Per i lavoratori questa situazione non trova giustificazione, arreca danni all'utenza delle biblioteche e, mettendo a rischio la tenuta occupazione, getta pesanti incognite sulla tenuta occupazionale e l'erogazione dei servizi culturali finora garantiti.

"Evidentemente alcuni Enti locali - scrivono i lavoratori dell'appalto Bibliolandia -, che usufruiscono dei servizi bibliotecari e archivistici in appalto, perché sottoscrittori di una convenzione con l’Unione Valdera, ritengono che i servizi culturali, nella fattispecie bibliotecari e archivistici, debbano sottostare ad una quarantena lunghissima che viene arbitrariamente da loro stabilita, snobbando completamente l’Ordinanza Regionale per la riapertura delle biblioteche e degli archivi emanata il 22 maggio, nella quale si raccomanda particolare attenzione ai contratti in essere relativi a gestione di attività e servizi in biblioteche e archivi per evitare penalizzazioni derivanti da sospensioni o decurtazioni dei contratti stessi".

Questi lavoratori, quindi, esigono risposte in primis dall'Unione Valdera, ritenendo la riapertura parziale di alcuni servizi "assolutamente palliativa e non risolutiva di un serio problema che, con il trascorrere dei giorni, diverrà sempre più insormontabile, aggravato dal silenzio di chi, per molti anni, ci ha ringraziato per il lavoro svolto ma che nel momento più
importante, ci volta le spalle".

"Le nostre cooperative si sono dichiarate fin da subito disponibili a riprendere i servizi nella condizioni di sicurezza stabilite dalla legge per i lavoratori - assicurano -, spesso però trovando un vero e proprio muro da parte di moltissimi Enti Locali, compresa l’Unione Valdera, titolare dell’appalto, che non ha neppure risposto alle richieste di chiarimento da parte delle Cooperative, né alle richieste di confronto sulla ripartenza che sono state inoltrate dalla Filcams Cgil di Pisa, che segue quest'appalto". 

"Riteniamo questo atteggiamento inaccettabile - concludono i  lavoratori di Bibliolandia -; tanto più che gli ammortizzatori sociali stanno per terminare e il taglio di moltissime ore dell’appalto provocherà un serio problema occupazionale. Si stima una perdita attuale di circa il 70 per cento della quota appalto, con una ripercussione ovvia sul fatturato delle cooperative, già pesantemente vessate dalla chiusura forzata di tutti gli appalti nei quali operano, trattandosi di aziende specializzate nella gestione dei servizi culturali (biblioteche, archivi, musei, didattica)".


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