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Attualità venerdì 15 maggio 2020 ore 13:57

"La cultura può aiutarci a superare la crisi"

Lucia Scatena

La vicesindaca Lucia Scatena convinta che il settore culturale possa essere una molla decisiva per far ripartire l'economia del territorio



SAN GIULIANO TERME — Lucia Scatena, vicesindaca di San Giuliano Terme con delega a cultura, turismo, attività produttive e memoria storica, fa il punto della situazione sull'emergenza coronavirus e lancia idee e proposte per la ripartenza. "L'emergenza sanitaria - sottolinea Scatena - ha fatto pagare e sta facendo pagare un prezzo altissimo al mondo della cultura .Anche a San Giuliano Terme, dove siamo stati costretti a interrompere, sospendere e addirittura cancellare eventi già sold out o come minimo molto attesi da tutta la comunità (non solo locale)". 

Il pensiero della vicesindaca va in particolar modo al Festival Internazionale MusikArte 2020, all'Agrifiera, al Teatro Rossini di Pontasserchio e al vasto mondo dell'associazionismo culturale, impegnato in iniziative di valore come il Progetto Memoria

"La cultura ha bisogno di essere curata, sostenuta e protetta costantemente - ha ricordato Dario Focardi, presidente dell'associazione Teatri della Resistenza -. Altrimenti quando si trova ad affrontare periodi bui rischia di non sopravvivere. Quello che sta succedendo rischia di lasciare in ginocchio un intero ecosistema che oggi è fermo e non sa ancora quanto potrà tornare a lavorare. Confido nell'aiuto di molti, come l'amministrazione comunale di San Giuliano Terme, ma sicuramente abbiamo bisogno di un aiuto più importante dal governo centrale. È arrivato il momento che la cultura, i suoi lavoratori e le sue lavoratrici, siano riconosciute come necessarie per la crescita di ogni coscienza umana. Quello che chiediamo è di esistere e non scomparire".

Una posizione, quella di Focardi, pienamente condivisa dalla vicesindaca Scatena, già al lavoro per recuperare e salvare i tanti eventi culturali che sono saltati.

Per quanto riguarda il Festival Internazionale Musikarte 2020, per la Scatena "la sfida ora è capire quale potrà essere il bilancio finale di questo anno incredibile, per poter stabilire se restano immutati i presupposti di realizzabilità effettiva di una iniziativa di tale livello e soprattutto dei supporti istituzionali che potranno sostenere i temi di cultura, ambiente, storia, turismo, enogastronomia che il Festival aveva saputo portare avanti per il nostro territorio".

Circa l'Agrifiera, "sono certa - assicura - che ripartiremo più forti e motivati di prima e che sapremo apprezzare questi momenti di condivisione quando torneranno parte della nostra quotidianità".

"Una menzione anche per piccole case editrici che, non potendo organizzare presentazione di libri e, quindi, arrivare a un pubblico vasto, condividono il momento di estrema difficoltà. Come Comune, ci sentiamo molto vicini ai professionisti della cultura, specie se piccoli e locali, e ci mettiamo a disposizione in vista di una futura ripartenza piena di presentazioni ed eventi da organizzare insieme".

"L'emergenza sanitaria - conclude Scatena - ha causato una grave crisi economica anche in campo culturale. Cinema, teatri, mostre, librerie, biblioteche, case editrici, fiere, concerti: tutto chiuso. Tutto chiuso e con migliaia di lavoratori che si trovano - spero solo momentaneamente - senza lavoro. Questa grave crisi culturale si traduce in una crisi economica e quindi non solo la cultura è una ricchezza che ci nutre la mente senza la quale saremo destinati a posizioni subalterne rispetto al presente e ai meccanismi che lo regolano, ma ci nutre anche a livello economico con un indotto importante, spesso bistrattato dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, derubricando in più di una circostanza la cultura a un qualcosa che "non si mangia". L'impatto economico avrà ripercussioni su tutta la catena produttiva che riguarda questo mondo. Credo che la pandemia abbia avuto almeno il merito di farci capire alcune cose che prima davamo per scontate, o almeno che non prendevamo in considerazione. Questo mondo che lavora in parallelo con la cultura ma che non vediamo, che non è tangibile, esiste, ed è proprio quello che ci permette di "mangiare" la cultura. Mondo a cui auguro quanto prima di tornare a lavorare nella miglior maniera possibile. Noi ci siamo".


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