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Politica mercoledì 08 luglio 2020 ore 14:45

Teatro Verdi senza più direttore artistico

Il Teatro Verdi di Pisa

Scaduto il contratto da direttore artistico per le attività musicali, Stefano Vizioli non ha accettato la proroga di un solo anno



PISA — Tira una brutta aria al Teatro Verdi di Pisa, che a battenti chiusi in seguito dell'emergenza coronavirus si ritrova ora anche senza un direttore artistico per le attività musicali. Stefano Vizioli, infatti, non ha accettato la proroga del suo contratto per un altro anno soltanto e ha lasciato il suo ufficio di via Palestro, in netto contrasto con la presidente della Fondazione, Patrizia Paoletti Tangheroni.

Vizioli si aspettava un rinnovo di tre anni, tempo per lui indispensabile se c'è da pianificare le programmazioni teatrali, ma Paoletti Tangheroni non è stata dello stesso avviso. A pesare sulle decisioni della presidente, con molta probabilità, anche la complicata situazione economica della Fondazione, fra lavoratori in cassa integrazione da una parte e dall'altra i tagli operati al settore cultura dall'amministrazione comunale.

Come se non bastasse, ancora non è chiaro se e come il Teatro Verdi riuscirà a ripartire a settembre. Di certo c'è che va avanti la rassegna estiva al Giardino Scotto, messa in piedi per aiutare gli artisti pisani e i lavoratori del settore, e che sul "caso teatro" vanno aumentando le polemiche politiche.

"Il Teatro Verdi è sempre stato centrale nell'offerta culturale della nostra città - ha ricordato Ranieri Del Torto e Matteo Trapani, rispettivamente Segretario Unione Comunale PD Pisa
e Capogruppo Gruppo Consiliare PD Comune di Pisa -. In passato, persino nei momenti di difficoltà, mai l'amministrazione comunale ha pensato di diminuire il suo impegno, anzi semmai, proprio per contrastare la crisi, si aumentavano i contributi, nella consapevolezza che un teatro vive della qualità delle sue produzioni, oltre che della capacità del personale. Ora invece sentiamo le parole della presidente del Teatro Verdi che ci lasciano a bocca aperta. Dopo che per mesi la questione culturale è stata al centro dell'attenzione in tutta la nazione, anche tramite proteste degli operatori, ancora si pensa di gestire la ripresa del paese lasciando da parte la cultura, rievocando il ricordo di tristi affermazioni quali con la cultura non si mangia".

"La Presidente è ormai da troppo tempo sulle poltrone e forse ha dimenticato il valore che la cultura costituisce per una città come Pisa - proseguono Del Torto e Trapani -. Ma non è la sola ad avere poca memoria in tal senso. Anche l’attuale giunta sembra aver dimenticato questo valore, stanziando solamente 150mila euro per la ripresa dell’attività del Teatro: spiccioli, se considerato l’immenso lavoro di chi permette la realizzazioni degli spettacoli. Il direttore artistico è stato costretto a lasciare dopo che gli è stato offerto un contratto di un solo anno, come se per allestire un cartellone di livello, non fosse necessaria una programmazione di lunga scadenza. In più sembra che siano a rischio anche i contributi per le associazioni, quelli che consentono a realtà anche piccole di rendere vivi i nostri quartieri con iniziative che favoriscono la crescita culturale e la socialità. Ma la vera cartina di tornasole della considerazione di questa giunta per il mondo della cultura è il modo con cui si tratta il personale. È un costo da abbattere. Si vuole precarizzare riducendo tutto a collaborazioni. Questo naturalmente non nell'ottica di una valorizzazione delle competenze, ma anzi come primo passo per disfarsi di un peso".

"Il partito democratico pisano e il gruppo consiliare PD si uniscono alle preoccupazioni espresse dalla CGIL - concludono dal Pd - e chiedono con forza che questa politica miope sia rivista e si torni ad investire su quella che può costituire una vera ricchezza, anche economica, della nostra città. Si faccia chiarezza su queste presunte intenzioni di riduzione dell'organico al Teatro Verdi e ci si metta ad un tavolo per una soluzione reale, nel rispetto dei lavoratori".


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