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Lavoro martedì 07 luglio 2020 ore 10:06

Statalizzazione materne, protestano i sindacati

La scuola materna Agazzi

Sono tre le scuole dell'infanzia che, progressivamente, passeranno dal Comune allo Stato. Cgil e Rsu Sgb criticano l'operazione



PISA — Fa discutere la statalizzazione di tre scuole dell'infanzia finora gestite dal Comune, a cominciare da due sezioni della scuola Agazzi già da prossimo anno. Per i sindacati la scelta non è stata condivisa e a rimetterci saranno i bambini, i quali al rientro troveranno altre educatrici.

Per la Cgil (Filcams e Fp di Pisa), la statalizzazione "è una scelta che viene da lontano ma mai condivisa né con le lavoratrici che vi operano né tanto meno con il sindacato". Il sindacato punta il dito contro il Comune - "per questa Amministrazione le relazioni sindacali sono solo una perdita di tempo!" - e soprattutto contro l'assessora a politiche socioeducative e scolastiche, Sandra Munno, dalla quale non è arrivato "un grazie per le insegnanti ed il personale ausiliario che hanno lavorato fino ad ora nelle scuole e che hanno contribuito con il loro lavoro e la loro passione a rendere migliore la scuola 3-6 anni negli ultimi 40 anni. Sono in mobilità e basta!"

"La continuità didattica va tutelata" ribadiscono da Fp e Filcams Cgil, mentre da parte dell'amministrazione comunale "non c’è rammarico e non c’è rispetto per la distruzione di un gruppo di lavoro, di un percorso iniziato con un gruppo di bambine e bambini e con le loro famiglie" e neppure "c’è una parola per le prospettive di lavoro del personale ausiliario che, non essendo dipendente diretto del Comune di Pisa, non verrà “automaticamente” spostato su altri servizi educativi".

"Oggi a queste lavoratrici si dice 'Grazie di tutto e arrivederci...' - concludono i sindacati - è uno spreco rischiare di perdere queste professionalità ed è inaccettabile che una Committenza Pubblica non si ponga il problema della responsabilità sociale delle scelte che fa".

E nel ricordare che l'amministrazione non ha rispettato l’impegno assunto con Rsu, Fp, Filcams e Cgil di comunicare i cambiamenti in tempo reale e di seguire insieme l’eventuale percorso di statalizzazione per non lasciare alcun lavoratore indietro, la Cgil esprime tutta la propria disapprovazione per le scelte e per il metodo utilizzato dalla Giunta Conti e chiede un tavolo di confronto immediato per dare risposte certe alle lavoratrici che rischiano la continuità ed il proprio lavoro.

Altre critiche arrivano dai delegati Rsu del Sindacato di base al Comune di Pisa. Per i quali la statalizzazione delle scuole dell'infanzia serve solo alla giunta Conti per "ridimensionare il bilancio", anche se nulla trapela su "come verranno impiegate le cospicue risorse che si liberano", e la scelta "mette in difficoltà i comuni limitrofi".

"La logica è perversa - scrivono dalla Rsu Sgb -, per statalizzare le scuole materne comunali non si apriranno altre scuole pubbliche in provincia dove magari ce ne sarebbe maggiore bisogno e così facendo la scuola pubblica nel suo complesso esce indebolita. Pisa si è dimostrata insensibile ai bisogni dei comuni più piccoli (governati dal centro sinistra) quando nel passato, da parte dei comuni della provincia di Pisa non c'è stato alcun ostruzionismo verso le richieste della Cascina governata dalla Lega. Sulla istruzione e sulla sanità a guidare l'operato degli amministratori dovrebbero essere ben altri principi".

Inoltre, per la Rsu Sgb la statalizzazione "avrà conseguenze negative sull'occupazione negli appalti. Ad oggi nelle tre Scuole operano diverse unità di personale in appalto e con la statalizzazione verrà meno il rapporto di lavoro alle dipendenze delle ditte aggiudicatrici del bando. Di questo la Giunta intende parlare? Siamo in presenza di lavoratrici part time con contratti individuali di poche ore settimanali e di salari irrisori come del resto accade tra le sporzionatrici, altre figure cadute nel dimenticatoio".


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