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Cronaca mercoledì 18 settembre 2019 ore 11:46

Sgominata la banda dei falsi orologi di lusso

Il doppiofondo creato ad hoc sulle auto

Sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale dedita alla contraffazione di orologi di lusso



PISA — Il Gruppo Guardia di Finanza di Viareggio e la Compagnia Guardia di Finanza di Pisa hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare, di cui 3 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, emesse dal Tribunale di Firenze nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale dedita alla contraffazione “di pregio” di orologi di lusso.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, hanno tratto origine da una serie di sequestri di orologi di note marche, tra cui Rolex, Panerai, Bulova, Chanel, Locman, Omega, Tag Heur, Patek Philip, Audemars Piguet, Cartier e Vacheron Costantine, effettuati a Viareggio, Tarvisio e Pisa.

"L’organizzazione, con base in Campania". ha spiegato la Guardia di Finanza -  "Si avvaleva di basi operative nel centro della Toscana, dalle quali, mediante grossisti ed acquirenti, forniva di prodotti falsi le zone di San Marino, Tarvisio, Rimini, Olbia, Napoli, Viareggio e le principali piazze lombarde".

"Il commercio del falso avveniva mediante due tipi di canali: uno cosiddetto “superior”, con la vendita online su richiesta degli acquirenti più esigenti di orologi che riproducevano perfettamente il prodotto simile all’originale ed il cui prezzo poteva aggirarsi anche intorno ai 300 euro;l’altro denominato “low cost”, desinato ai mercali rionali e alle piazze turistiche, gestito da cittadini senegalesi, con orologi venduti fino a 30 euro al pezzo.

Nel corso delle attività, i finanzieri viareggini e pisani hanno ricostruito la filiera di approvvigionamento degli orologi di lusso, provenienti dall’Austria, ed importati in Italia, utilizzando autovetture appositamente modificate.

"Per realizzare il trasposto in Italia", spiegano sempre le Fiamme Gialle "l’organizzazione si avvaleva di meccanici specializzati alla modifica delle autovetture dove occultare la merce contraffatta, mediante la predisposizione di vani aggiuntivi creati ad hoc.

Arrivati in Italia, gli orologi venivano poi rivenduti a grossisti toscani e sanmarinesi, o pubblicizzati tramite il web su vetrine online a prezzi notevolmente vantaggiosi.

L’organizzazione criminale, per fornire una tracciabilità “pulita” delle vendite in nero, utilizzava società di comodo intestate a soggetti nullatenenti che, attraverso l’emissione di fatture false, ne giustificava i relativi introiti."

Le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un sodalizio criminale composto da una “cellula campana”, dedita principalmente all’approvvigionamento, una “viareggina” dedita al commercio nelle rispettive aree turistiche ed infine una “sammarinese”, per la distribuzione nel versante riminese.

La custodia cautelare in carcere è stata emessa nei confronti di coloro che sono stati considerati vertici dell’organizzazione, che a vario titolo si occupavano dell’importazione illegale degli orologi, delle vendite dall’estero e della commercializzazione in Italia.

Sono stati, invece, destinatari degli arresti domiciliari i tre imprenditori che gestivano il circuito della vendita online dei prodotti via web, il consulente commerciale, il gestore di fatto della società e addetto alla spedizione della merce.

Al termine delle indagini sono stati denunciati 32 soggetti, che hanno rivestito, a vario titolo, il ruolo di fornitori, grossisti, venditori e destinatari dei prodotti illegali: sequestrati 12.000 pezzi fra orologi ed etichette contraffatte e due autovetture destinate al trasporto; segnalati sette rappresentanti legali delle società di comodo utilizzate per commettere i reati fiscali di frode all’IVA e di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.


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