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Imprese & Professioni lunedì 24 ottobre 2016 ore 19:00

Gioco d'azzardo a Pisa e casinò

Dove e come giocano gli italiani che sfidano la dea bendata.



PISA — Secondo una recente ricerca effettuata dal Gruppo L'Espresso e riferita ai dati di spesa del 2014, gli Italiani "investono" in giochi a premi ben 85 miliardi di euro. Di questi, più della metà - il dato oscilla intorno ai 47 miliardi di euro - sono destinati alle 428 mila slot machines. Il dato è alquanto preoccupante se si pensa che questo numero corrisponde a circa la metà del totale installato negli Stati Uniti! 

Il dato relativo alla sola Toscana, poi, non può non definirsi allarmante: si parla infatti di ben 1250€ al minuto che, giorno dopo giorno, vanno letteralmente in fumo davanti alle macchinette. Il SERT di Pisa da quando, ormai 8 anni fa, ha avviato il programma di trattamento sanitario delle persone malate di gioco d’azzardo, ha messo nero su bianco che il numero degli utenti presi in carico sono stati 68, che il sesso maschile è prevalente, che la maggior parte dei pazienti trattati spende nel gioco il proprio stipendio o la propria pensione e si colloca nella fascia d'età compresa tra i 31 e i 60 anni. 
E' confortante sapere che tra i pazienti trattati non ci sono minorenni, ma è innegabile che la febbre del gioco abbia ormai contagiato anche loro: si pensi che il campione di intervistati ha dichiarato di aver "tentato la fortuna" almeno una volta nell'arco dell'ultimo anno. 

Se si fa il tentativo di contestualizzare i dati in un arco temporale più ampio e si pensa al fatto che il gioco d'azzardo è nato qui, è più facile comprendere la passione degli italiani per il gioco d'azzardo. Gli storici ci dicono che già i soldati romani giocavano ad una forma arcaica di backgammon, ma soprattutto che la prima casa da gioco pubblica è stata quella inaugurata a Venezia nel 1638. 

I casino italiani oggi

Sul suolo italiano si contano solo 4 casinò autorizzati che operano in deroga al nostro codice penale secondo cui questa pratica è vietata. I casinò italiani si trovano tutti in zone di confine (Campione d'Italia, Saint-Vincent, Sanremo e Venezia) e parrebbe che l'autorizzazione statale sia dipesa proprio dalla loro collocazione geografica. Qui è possibile, oltre che giocare alle slot, tentare la vittoria alla roulette, al black jack, al poker texas hold'em e a molti altri giochi da tavolo. 
Questi casinò sono tutti posizionati in luoghi strategici e consentono ad alcune zone di far crescere la propria economia e di evitare che gli italiani vadano a ricercare queste forme di svago oltre confine. Ad onor del vero va detto che in Italia ci sono molti divieti e sono tanti, professionisti e non, a preferire la Slovenia, paese in cui ci sono più di 10 case da gioco e gli impedimenti sono sicuramente inferiori. 


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