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Attualità sabato 03 agosto 2019 ore 18:00

Stella Maris rischia di chiudere a fine novembre

Il centro disabili di Montalto chiede 8 mesi in più per i lavori alla nuova struttura a Marina di Pisa: "Sarà pronta entro luglio 2020"



FAUGLIA — Il centro disabili Stella Maris di Montalto rischia cessare l'attività a fine novembre dopo il mancato ok della Commissione multidisciplinare a prolungare l’attività fino al luglio 2020.

"La decisione di cambiare struttura era stata già assunta dalla nostra Fondazione fin dal 2008  - sottolineano in una nota Roberto Cutajar e Giuliano Maffei, rispettivamente direttore generale e presidente della Stella Maris- La questione attuale è solo quella della possibilità di proseguire l’attività fino a luglio 2020 prolungando il termine previsto di novembre 2019".

Direttore e presidente ripercorrono gli ultimi undici anni. "Nel 2008 - sottolineano Cutajar e Maffei- abbiamo presentato al Comune di Fauglia un progetto di costruzione di una nuova Residenza sanitaria per disabili su un’area di proprietà della Fondazione, prospiciente l’attuale struttura a Montalto. Il progetto per cui erano stati stanziati 4.000.000,00 di euro non andò in porto per difficoltà in merito alla convenzione da stipularsi con il Comune. Nel 2013 abbiamo acquistato la struttura Colonia Giotto a Marina di Pisa per ampliarla e ristrutturarla in modo da trasferirvi il Centro di Montalto. Purtroppo l’atto di acquisto si è potuto perfezionare solo nel 2017 (4 anni dopo) a causa di questioni di ordine amministrativo del venditore /Arcidiocesi di Firenze) nei confronti del Comune di Pisa. Dunque, è solo nel 2017 che abbiamo potuto operare per addivenire ai necessari permessi ed impostare appalto ed investimento. Nel 2017 sono iniziate le verifiche della Commissione di controllo dell’USL presieduta dalla dott.ssa Brizzi nell’ambito delle quali abbiamo stimato in circa due anni il periodo di ottenimento dei permessi e di materiale costruzione della struttura, ovvero con una scadenza al novembre 2019. Si trattava di una stima di buon senso, una stima appunto, anche se molto precisa e certificata da un tecnico. Invece, in questi due anni accanto al normale iter dei permessi ed autorizzazioni è emersa la questione urbanistica relativa ad una vecchia ferrovia che collegava Livorno a Pisa. Tra pareri ed autorizzazioni relative (non previste nella stima di periodo del 2017) abbiamo perso circa 7 mesi sul cronoprogramma concordato. Sono quelli di cui abbiamo bisogno per realizzare la nuova struttura".

"Dunque, non è responsabilità o inerzia da parte dei Stella Maris che si è generato questo ritardo -osservano i due dirigenti- In sostanza, il diniego della Commissione Brizzi, fatto proprio dalla direzione dell’Usl Toscana Nord ovest, non è al prosieguo della vita del Centro" ma, dicono "A far proseguire l’attività fino al luglio 2020, mese di conclusione dei lavori".

"Venerdì 2 agosto - aggiungono Cutajar e Maffei- il CdA della Fondazione ha individuato la Ditta che farà i lavori, da gara di appalto, rispettando il cronoprogramma che avevamo mandato alla Commissione il 24 aprile u.s. che ricomprendeva il periodo aggiuntivo. I lavori sono tecnicamente eseguibili entro quella data perché prevedono una tecnologia di costruzione in acciaio, che ha tempi molto rapidi".

"Anche di questo abbiamo informato al Commissione - sottolineano Cutajar e Maffei- Precisiamo ancora che avevamo opposto un'istanza di modifica in autotutela al parere negativo della Commissione che non citava nemmeno le normative applicate, mentre per converso abbiamo evidenziato tutte le normative e autorizzazioni che avevano permesso l’attività di Montalto con piena conformità normativa dell’attività dal 2003 a tutt’oggi. L’ulteriore diniego anche a questa istanza è rimasto parimenti senza motivo normativo esplicitato".

"La Commissione non crede che ce la faremo per luglio a terminare la costruzione. Noi si. Per questo il CdA ha deliberato lo stesso l’assegnazione alla Ditta e l’inizio dei lavori, a fronte della notizia della proposta di chiusura. Ci auguriamo  - dicono direttore e presidente- che la controversia su un periodo di 8 mesi di attività non vada a pregiudicare i rapporti ultradecennale sempre corretti, rispettosi e responsabili che la Stella Maris ha tenuto verso la USL e la Regione. Consentire di proseguire le attività per gli otto mesi suppletivi necessari è semplicemente una decisione di buon senso perché la Fondazione ce la farà, i nostri ragazzi non devono subire il trauma di essere allontanati dalla loro casa ed il personale non deve andare incontro ad inutili sofferenze familiari. Ce la faremo - concludono- Ce lo dicono, incoraggiandoci, le nostre radici valoriali e sessant’anni di storia a servizio dei più deboli".


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