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Attualità venerdì 21 agosto 2015 ore 17:10

Volontariato per i migranti nel Comune termale

L'amministrazione stipula una convenzione con la Società della salute, la cooperativa Arnera e l'associazione Ortipisani onlus



SAN GIULIANO TERME — Il 14 agosto fra il Comune di San Giuliano, la Società della Salute – Zona Pisana, la Cooperativa Sociale Arnera e l’Associazione di Promozione Sociale Ortipisani Onlus, è stata stipulata una convenzione per la realizzazione di attività di volontariato per i migranti nel Comune di San Giuliano Terme.

La convenzione è stata predisposta dalla Società della Salute – Zona Pisana, che, in qualità di soggetto gestore dell’accoglienza di migranti in attesa di protezione internazionale per conto dei Comuni della stessa Zona, ha stabilito di aderire all’accordo approvato dalla regione Toscana per attuare la collaborazione con la Prefettura Utg di Firenze, l’Anci Toscana, le associazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, le cooperative sociali e altri soggetti che lavorano sull’accoglienza per la realizzazione di percorsi di accoglienza e integrazione a favore dei cittadini stranieri che hanno presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale o sono in attesa della definizione del ricorso ospitati nelle strutture di accoglienza presenti sullo stesso territorio regionale.

L’accordo prevede esplicitamente per i migranti la possibilità di svolgere in modo libero e volontario attività finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e/o di pubblico interesse presso associazioni che hanno aderito allo stesso.

Nel caso del Comune di San Giuliano il primo progetto è rivolto agli ospiti nella struttura di pronta accoglienza di Via Lenin in San Martino Ulmiano gestita dalla Cooperativa Sociale Arnera; altri seguiranno nei prossimi periodi.

Il progetto, realizzato e gestito dalla Onlus Ortipisani prevede, una volta acquisita la necessaria documentazione, corsi di formazione teorico pratica per il futuro inserimento nel lavoro là dove i migranti individuati decideranno di stabilirsi. L'associazione ha messo in campo un progetto importante con docenze qualificate che, a titolo completamente gratuito, partecipano alla realizzazione dello stesso progetto che potrà essere preso a riferimento anche per altri interventi perchè si pone l'obbiettivo principale di dare a queste persone una prospettiva attraverso il lavoro e la conoscenza. Un esempio concreto di solidarietà attiva.

Interviene il vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali Franco Marchetti: “Nell'approntare un progetto così fatto siamo partiti dal presupposto che ogni persona deve essere libera ed avere la possibilità di un futuro, così come recita la nostra carta costituzionale, e siccome ad oggi nel paese di provenienza non è stato possibile realizzarlo, attraverso la cultura del lavoro noi vorremmo dare ai migranti questa opportunità, anche perché pensiamo che questo sia il modo migliore per realizzare l'accoglienza.”

“Il secondo aspetto fondamentale – continua Marchetti – di un progetto così concepito è che, dopo 20 anni nei quali vi è stato un flusso migratorio ininterrotto, non possiamo più parlare di emergenza, anche se quest’anno i numeri delle persone costrette a scappare dal proprio paese di origine è maggiore per l’acuirsi dei conflitti; dobbiamo quindi agire guardando alla prospettiva, ai cambiamenti in atto”.

E conclude:”E’ chiaro che ognuno deve fare la propria parte perché è nelle emergenze che si misurano la qualità e lo spessore politico di ogni realtà, a partire dalle amministrazioni pubbliche. Noi la nostra parte cerchiamo di farla fino in fondo ma anche altri dovrebbero farla senza essere prigionieri di un consenso immediato.”

“Vorrei solo aggiungere - precisa il sindaco Sergio Di Maio - che il fine che i quattro soggetti coinvolti si prefiggono di raggiungere con questa esperienza pionieristica di inserimento dei volontari in servizi di orticultura ed educazione all’uso consapevole dei prodotti agricoli nell’ambito delle attività realizzate nelle scuole e nelle strutture associative del territorio è indubbiamente un forte tentativo di favorire l’inclusione sociale; per questa gli sforzi non sono mai troppi”.


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