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Attualità giovedì 12 ottobre 2017 ore 16:05

Migranti, buoni spesa al posto della mensa

La soluzione dopo le proteste nel centro di accoglienza nell'ex Cottolengo di Arena Metato. I migranti avevano chiesto soldi al posto del cibo



SAN GIULIANO TERME — L'accordo con i migranti del centro di accoglienza di Arena Metato è stato raggiunto grazie a una mediazione cui hanno partecipato la Croce Rossa di Pisa, che gestisce la struttura, e il Comune di San Giuliano Terme.

Nei giorni scorsi i migranti avevano protestato, chiedendo soldi al posto del cibo offerto loro alla mensa. In merito, il Comune ha negato che le proteste siano state originate dalla qualità dei pasti.

Stando a quanto riferito dall'amministrazione sangiulianese, i migranti avrebbero preferito soldi da poter inviare ai propri familiari in patria. Una volta spiegato loro che ciò non era possibile, la soluzione è stata quella di fornire loro buoni spesa. Così. d'ora in avanti, gli ospiti della struttura potranno acquistare e cucinare il cibo in proprio, come del resto già avviene in molte altre strutture gestite dalla Croce Rossa.

La Cri, per venire incontro alle richieste degli oltre 150 migranti ospitati nel centro, sta provvedendo a installare idonei piani di cottura elettrici.

“Per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco e quindi dalle strumentalizzazioni che potrebbero conseguirne - ha spiegato in giornata il sindaco Sergio Di Maio - ribadisco che l'amministrazione non fornisce alcun tipo di sostegno economico (compresi buoni pasto e/o altro) ai richiedenti asilo e che non ha mai stanziato alcuna cifra per l'accoglienza. Si tratta di impegni che spettano ai gestori, individuati dalle Prefetture attraverso appositi bandi e finanziati tramite fondi stanziati dalla Comunità Europea. Una qualsiasi diversa gestione dei pasti nei ventri d'accoglienza sarà una scelta autonoma del gestore".

“L'amministrazione - ha aggiunto vicesindaco Franco Marchetti - favorisce l'integrazione dei richiedenti asilo tramite specifici progetti redatti senza oneri a carico dell'amministrazione comunale. La bontà del percorso avviato in tal senso è testimoniata dai numerosi riconoscimenti ricevuti in questi anni, non ultimo il premio per le Buone Pratiche promosso dall'Anci”.

“Qualcuno associa il disagio di alcune famiglie del territorio alla presenza dei richiedenti asilo - prosegue Di Maio -. Lo abbiamo già detto e non possiamo che ribadirlo: la crisi economica che tanti problemi ha creato non è iniziata con l'arrivo dei richiedenti asilo. Ridurre tutto alla semplice equazione accoglienza dei migranti uguale povertà degli italiani è assolutamente strumentale e non aiuta in nessun modo a risolvere il problema”.

“L'amministrazione non fa discriminazioni - precisa ancora Marchetti -. Basta informarsi in modo spassionato per capirlo. Il bando per il contributo all'affitto è un ottimo esempio in tal senso: sulle 214 domande pervenute, l'85 per cento sono di famiglie italiane. Le domande di famiglie extracomunitarie sono appena il 7 per cento. Un andamento simile si ha per tutte le forme di sostegno economico: per il pagamento delle bollette dell'acqua, su 100 domande pervenute agli uffici, soltanto il 30 % è stata presentata da famiglie non italiane”.

“Come spiegato più volte - concludono il sindaco Di Maio e il vicesindaco Marchetti - non è semplice aiutare tutte le persone che si rivolgono a noi per avere un aiuto. Questo però non significa che non ci proviamo. Non intendiamo in alcun modo sottrarci alle nostre responsabilità: abbiamo dei valori, quelli dell'accoglienza e dell'inclusione sociale, e intendiamo rispettarli. Come ci insegna la Costituzione, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche o condizioni personali. Molto spesso ci si erge a difensori della Costituzione dimenticando quali sono i suoi principi fondamentali: come sempre noi alle parole preferiamo i fatti”.

In merito alle polemiche politiche scaturite a seguito della protesta nell'ex Cottolengo, la censura da parte dalla consigliera regionale del Pd Alessandra Nardini è stata netta. “I momenti di crisi nelle strutture che ospitano i richiedenti asilo sono comprensibili - ha scritto Nardini -, non devono stupirci e la modalità corretta di affrontarle è sicuramente quella adottata nelle ultime ore dall’amministrazione comunale di San Giuliano Terme: ovvero la via del dialogo e della mediazione". 

"Strumentalizzare episodi come quello dell’ex Cottolengo - ha aggiunto Nardini - per incitare all’odio, al disprezzo e alla paura del prossimo è una cosa meschina che fa male, prima di tutto, alle comunità che quotidianamente si impegnano per l’integrazione. E lo dico alla Lega Nord che, come sempre, non ha perso l’occasione di inveire con accuse completamente fuori luogo. Il modello toscano dell’accoglienza dà i suoi frutti anche nei momenti di criticità, come ha ben detto il vicesindaco Marchetti, dobbiamo andarne fieri e prendere esempio dall’amministrazione di San Giuliano Terme e dalla Croce rossa pisana, a cui va il mio plauso, per gestire anche i momenti difficili”.


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