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Politica venerdì 27 giugno 2014 ore 21:25

Pronto soccorso, "Rossi il problema lo conosceva già"

Il Nuovo Centrodestra annuncia: "Porterò qui il ministro Lorenzin". Dure parole per il governatore anche dai consiglieri regionali di Fratelli d'Italia



PISA — “Non si può affrontare con una leggerezza simile un argomento che tocca la sensibilità e il lavoro di centinaia di persone fra medici, infermieri e altri operatori nel campo della sanità pisana (senza dimenticare gli indispensabili volontari), che si ammazzano quotidianamente per un servizio ai cittadini, in barba ai tagli del personale. Tagli causati dal dover spalmare i debiti dovuti alla cattiva gestione regionale dell’ospedale di Massa”. Lo afferma Raffaele Latrofa, capogruppo del Nuovo Centrodestra in consiglio comunale a Pisa, che commenta l'opinione sul pronto soccorso di Pisa di Enrico Rossi.

"Il pronto soccorso di Pisa - prosegue - è spesso intasato e le attese sono molto lunghe. Possibile che la situazione non fosse giunta all’orecchio di Rossi, che pare ne abbia preso coscienza solo perché un suo amico gli ha telefonato lamentandosi?

Un ospedale non si giudica solo in base alla percezione dell’utente, bensì anche sull’eccellenza delle prestazioni specialistiche che offre. Prima di parlare di qualità del servizio del pronto soccorso di Pisa, Rossi a quel pronto soccorso si metta in fila accanto ai cittadini. Non rimanga nelle sue stanze di Firenze ad aspettare le telefonate dei suoi amici che sono stati qualche minuto in più in attesa. Non pensi solo a quel carrozzone che è la Società della Salute. Anche i livornesi e i lucchesi vengono a Pisa per curarsi e per partorire, per cui il bacino d’utenza dell’ospedale pisano è molto ampio. Un motivo, se dalle zone limitrofe vengono a Pisa, ci sarà. E che dire di tutti quelli che dal sud d’Italia arrivano nella nostra città per curarsi? Se ne deduce che a Pisa la sanità è un’eccellenza e attira molte persone". E poi annuncia: "porterò qui il ministro della Salute Lorenzin".

Per Rossi ce n'è, poi, anche dal consiglio regionale. "Rossi dovrebbe solo abbassare la testa davanti a chi lavora negli ospedali toscani", è il punto di vista di Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi e Marina Staccioli.

"Prima mette gli operatori sanitari a lavorare in condizioni vergognose e poi li attacca per i risultati non graditi - sostengono i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia -. Se ancora si riesce a dare una risposta ai cittadini che si rivolgono ai pronto soccorso è solo e soltanto grazie a chi - medici, infermieri, operatori socio-sanitari - è in prima linea, costretto a lavorare in contesti resi ai limiti dell'impossibile proprio dalle scelte politiche. Lo scorso gennaio improvvisammo un blitz al Pronto soccorso di Cisanello insieme a Filippo Bedini e Diego Petrucci. Denunciammo con forza le gravi lacune strutturali, rispetto al personale qualificato, competente e cordiale".

Secondo i consiglieri, poi, "L'afflusso spropositato e in continuo aumento degli utenti al pronto soccorso di Cisanello, conferma che non solo è stata sbagliata la logistica sanitaria territoriale, ma conferma anche il completo fallimento delle Società della Salute che dovevano creare presidi medici diffusi al fine di smaltire sui territori le richieste più semplici e alleggerire così i pronto soccorso degli ospedali. Riscontrammo anche la carenza di personale e le difficoltà al nuovo reclutamento, non solo per la mancanza di fondi, ma anche per l'obbligo burocratico di ricorrere a graduatorie vecchie e inadeguate alla medicina d'emergenza per la ricerca del personale. La medicina d'emergenza ha delle peculiarità che devono permettere una selezione pubblica ad hoc, anche alla luce del fatto che da quest'anno si specializzeranno anche i primi studenti in medicina d'emergenza, specializzazione nuova e pensata appositamente, che altrimenti in Toscana rischierebbero di non poter essere valorizzati". 


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