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Politica mercoledì 11 luglio 2018 ore 16:05

"Su Buscemi le donne della Lega stanno zitte?"

Andrea Pieroni

A punzecchiare le ministre Stefani e Bongiorno è il deputato Pd Anzaldi, mentre per Andrea Pieroni "Non sempre è opportuno ciò che è legittimo"



PISA — "Contro la nomina nella Giunta leghista a Pisa di Andrea Buscemi - chiede il deputato dem Michele Anzaldi -, condannato per stalking contro la moglie (in realtà trattasi della ex compagna, ndr), ci sono oltre 25mila firme: le donne ministro della Lega Giulia Bongiorno, promotrice di una Fondazione contro lo stalking insieme a Michelle Hunziker, e Erika Stefani, la sottosegretaria Borgonzoni non hanno nulla da dire?"

"Finora la Lega ha dato copertura totale alla nomina del sindaco Conti - aggiunge il deputato Pd -: se Salvini finge di non sentire la mobilitazione, possibile che facciano lo stesso le (poche) donne della Lega nel Governo? E le donne ministro del Movimento 5 stelle non hanno alcun imbarazzo? Grillo, Lezzi, Trenta non dicono nulla?"

All'attacco anche il consigliere regionale pisano del Partito democratico Andrea Pieroni: "Non tutto ciò che consente la legge è lecito, opportuno, giustificabile - scrive -. Ci sono convenzioni e sentimenti sociali, etici e morali che, a volte, prevalgono sui profili meramente giuridici. Non intendo ergermi a giudice, così come sono rispettoso del voto dei cittadini e delle prerogative degli eletti, ma devo dire che condivido nella sostanza lo spirito della petizione che ha già raccolto decine di migliaia di firme. Auspico che il sindaco, Michele Conti, con un atto di intelligenza e sensibilità, favorisca il ripensamento sulla nomina di Andrea Buscemi ad Assessore alla Cultura del Comune di Pisa".

"Un atto che sta creando indignazione, imbarazzo, sconcerto, disagio - prosegue Pieroni -, sentimenti diffusi che scuotono la comunità pisana. La cultura è, per sua natura, un ambito teso a favorire il confronto, la condivisione, l’armonia, la conciliazione. Pisa ha una consolidata vocazione in tal senso, da non disperdere. Una nomina che, per ragioni oggettive e certificate negli atti giudiziari, diventa fonte di divisioni profonde rispetto ad una coscienza diffusa; una nomina che rischia di vanificare il valore e la rilevanza di una delega cui a Pisa si ricollegano attenzioni, aspettative e tradizioni notevoli. Auspico quindi, in primis, che sia lo stesso Andrea Buscemi a fare un passo indietro; non gli mancheranno certo modi e spazi per svolgere a pieno il ruolo di uomo di teatro e di operatore culturale".


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