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Politica mercoledì 27 novembre 2019 ore 10:48

Statalizzazione materne, "Nessuna scuola chiuderà"

L'assessore Sandra Munno

Statalizzazione delle materne, l’assessore Munno: “Nessuna scuola chiuderà. Le risorse risparmiate verranno reinvestite nei servizi educativi"



PISA — L’assessore alle politiche socioeducative Sandra Munno, rispondendo all’audizione in 3° commissione consiliare, ha presentato lo stato dell’arte sul processo di statalizzazione delle tre scuole materne comunali, Agazzi, Montessori e Calandrini. “Il processo di statalizzazione è un processo molto lungo. È un progetto dell’amministrazione di lungo raggio che verrà attuato in maniera graduale, a partire dalle scuole Agazzi che presentano il problema principale di carenza di personale. L’obiettivo principale è mantenere un sistema educativo pubblico, che assicuri standard elevati di qualità del percorso scolastico in maniera omogena in tutto il territorio comunale, la gratuità del servizio (attualmente non garantita dalle scuole comunali) e, attraverso l’inserimento delle materne interessate nell’ambito degli istituti comprensivi di riferimento, poter garantire non solo la continuità didattica, ma anche un maggiore radicamento del servizio nel territorio.”

“Ho già incontrato alcuni rappresentanti dei genitori delle scuole materne comunali con cui ho parlato del progetto – prosegue l’assessore - e fisserò a breve altri incontri con i genitori interessati, per spiegare l’obiettivo, l’iter e i tempi del processo. Prima di intraprendere questo percorso mi sono consultata con tutti gli organi previsti: con la segreteria tecnica del CRED, con il Provveditore, con gli istituti comprensivi Fucini, Toniolo e Tongiorgi favorevoli all’inserimento delle materne nei loro plessi. La nostra proposta è stata formulata e discussa al tavolo della Conferenza Zonale e al Tavolo Provinciale integrato di concertazione e programmazione dell’offerta formativa comprensivo di tutte le Zone. Il percorso è lungo e solo al momento in cui il trasferimento verrà approvato dal Ministero – i cui tempi di risposta richiedono ancora alcuni mesi di attesa - sarà avviato un processo di trasformazione che, per un primo momento riguarderà la scuola dell’infanzia Agazzi, dove le sezioni saranno mantenute, e poi, negli anni successivi, le altre scuole comunali”.

“Per rispondere – conclude Munno - a chi ci accusa di risparmiare risorse dal settore educativo per distribuirle in altri capitoli di spesa, ribadisco che le risorse rimarranno nel settore educativo e andranno da un lato a potenziare il servizio degli asili nido, riducendo i costi delle rette per le famiglie, e dall’altro a istituire nuovi servizi di dopo scuola, in modo da essere, attraverso un prolungamento dell’orario dei servizi, di maggiore supporto alle famiglie nella crescita ed educazione dei bambini. Le nostre risorse si andranno quindi ad aggiungere (e non a togliere) a quelle dello Stato, per ampliare l’offerta dei servizi educativi rivolta non solo a una parte dei cittadini, come è avvenuto fino ora con l’investimento nelle tre materne comunali, ma rivolta all’intera cittadinanza, con servizi a disposizione di tutte le famiglie del territorio comunale. Dal punto di vista del personale coinvolto, infine, il passaggio anche qui sarà graduale e le insegnanti verranno mantenute all’interno dei nostri servizi educativi.”

I sindacati però replicano:"La volontà dell'Amministrazione Comunale di Pisa di andare verso la statalizzazione delle tre materne comunali è la conclusione di un lungo percorso che ha portato al ridimensionamento dei servizi educativi gestiti dal Comune" - dicono Rsu del Comune, sindacato generale di base, Cgil e Cobas - Mai ci saremmo aspettati di vedere una Giunta nell'opera di cancellare decenni di esperienze educative giudicando le scuole dell'infanzia inutili e dannose per il Comune.

Non è detto poi che lo Stato voglia farsi carico delle tre materne comunali. A rischio ci sono posti di lavoro negli appalti e il potenziamento delle materne nei comuni limitrofi."


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