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Attualità venerdì 18 maggio 2018 ore 17:06

Perché i bimbi vengono dimenticati in auto

La spiegazione sarebbe la teoria "dei buchi nelle fette di formaggio". Ne parla un articolo del giornalista Weingarten, vincitore del premio Pulitzer



PISA — Oggi una bambina di meno di un anno è morta a San Piero a Grado dopo che il padre l'ha dimenticata in auto per diverse ore, dalla mattina. Ad accorgersene è stata la madre quando verso le 16 è andata a riprenderla all'asilo e ha saputo che la piccola non era mai arrivata.

Una tragedia che subito fa saltare alla mente la domanda: "Come è possibile dimenticarsi un figlio in auto?".

Gene Weingarten, giornalista del Washington Post nel 2010 ha vinto il premio Pulitzer con un articolo in cui parlava, appunto, dei casi di bambini morti per ipertermia (colpo di calore) negli Stati Uniti, dopo esser stati dimenticati in macchina dai genitori. L'articolo era stato tradotto qualche anno fa dalla rivista Internazionale. 

Negli Usa questo incidente provoca mediamente 38 bambini morti all'anno. Quasi tutti nel periodo che va dalla primavera all'inizio dell'autunno.

Weingarten ha riportato nel suo lungo articolo diverse conversazioni coi genitori e con esperti neurofisiologi. Emerge che a causare la fatale dimenticanza siano una serie di disattenzioni dovute alla stanchezza o a imprevisti, anche piccoli.

Nell'articolo si parla anche della delicata posizione delle autorità, chiamate a decidere se aprire un'azione penale nei confronti dei genitori, già gravati per la vita del pesante fardello di aver dimenticato i loro piccoli.

Questi fatti, spiega ancora Weingarten, accadono molto più frequentemente dagli anni novanta in poi, specificatamente in seguito all’introduzione dell’airbag anche per il posto del passeggero a lato del guidatore, dispositivo che è pericoloso per il bambino, che quindi da allora è stato messo sul sedile posteriore, quindi meno visibile. 

I genitori che hanno dimenticato i bambini in auto sono di diversa estrazione sociale, e fanno lavori diversi. Non esiste uno standard. Weingarten spiega che è capitato a una dentista, un postino, un assistente sociale, un poliziotto, un commercialista, un soldato, un rabbino, un’infermiera, un pastore protestante, un docente universitario e una pediatra.

Spesso succede che il genitore dimentichi in primis di lasciare il bimbo da qualche parte (frequentemente all'asilo) e continui nei suoi impegni come se lo avesse fatto. A volte può succedere che dopo qualche ora il padre o la madre abbiano un'intuizione e corrano all'auto ma è successo anche che i genitori siano ritornati all'asilo senza accorgersi del corpo esanime sul sedile posteriore.

Nell'articolo di Weingarten i racconti sono drammatici: un padre che cerca di impugnare una pistola di un poliziotto per uccidersi dopo aver scoperto cosa era successo. Un altro che sente il suono di una pianola a una fiera è si rende conto del bimbo chiuso in auto. 

Bastano 25 gradi all'esterno perché la temperatura nell'abitacolo salga velocemente ben oltre i 40 gradi. La morte di un bimbo può avvenire in pochissimo tempo.

Nell'articolo del Washington Post David Diamond, docente di fisiologia molecolare alla University of South Florida di Tampa, spiega il differente funzionamento tra mente conscia e inconscia e come è possibile arrivare a dimenticarsi un figlio. Weingarten elenca poi una serie di drammatici casi e come sono stati affrontati dal punto di vista penale. 

A un certo punto l'articolo parla dello psicologo inglese James Reason, che ha elaborato il "Swiss Cheese Model" (la teoria dei buchi delle fette di Emmental).

Questo modello, creato nel 1990, è utile per spiegare perché si verificano alcuni fallimenti, nonostante ci siano diversi livelli di difesa. Si spiega che i livelli di difesa sono paragonati a cinque-sei fette di formaggio svizzero Emmental, ammucchiate una sull'altra

I fori delle fette di formaggio rappresentano piccole debolezze, potenzialmente insignificanti. Il fallimento si verifica quando i buchi sono tutti allineati.

L'esempio è più chiaro così: una donna, il giorno che ha dimenticato il figlio in auto quando doveva portarlo dalla baby sitter, era stata tutta la notte a fare a sua volta la baby sitter per il figlio di un'amica (primo buco). Al mattino suo figlio era stanco più stanco del solito e si è addormentato in auto, cosa che non faceva mai (secondo buco). Il passeggino del figlio doveva essere modificato per cui la madre lo aveva messo in una posizione diversa dal solito, dietro il conducente e non dietro il passeggero (terzo buco).

Inoltre i pannolini, che di solito teneva accanto a sé sul sedile del passeggero, quel giorno erano dietro, perché non aveva l'auto che usa di solito, che era stata prestata a un parente (quarto buco).

Ancora: la donna trascorse il viaggio in auto sempre al telefono, prima con un parente nei guai e dopo col suo capo (quinto buco). Il sesto e definitivo buco riguardava la baby sitter che, avendo cambiato il telefono da poco, aveva in memoria solo il numero di cellulare della madre e non quello dell'ufficio dove la donna lavorava. Così quando la baby sitter chiamò per chiedere alla madre perché il bimbo non fosse stato lasciato da lei non ebbe risposta. Il telefono suonò a vuoto nella borsa della donna.

I buchi nelle fette di formaggio, tutti allineati.


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