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Attualità giovedì 10 novembre 2016 ore 09:15

Il premio in memoria di Vera Srebot

Opportunità per giovani cardiologi: premio a progetti "con il cuore" con bando per ricordare Vera Srebot, giovane dottoressa, scomparsa troppo presto



PISA — E’ stato pubblicato il bando per concorrere all’assegnazione del premio “Vera Srebot” per giovani medici interessati a presentare un progetto di ricerca in ambito sperimentale o clinico nel settore della cardiologia, indetto in memoria di una giovane e brillante specialista cardiologa prematuramente scomparsa nel 2014, promosso dalla Fondazione Vera nel cuore onlus, dalla Fondazione Gabriele Monasterio e dalla Fondazione per la ricerca medica For.Mem. In commissione e tra i promotori due docenti in Malattie dell’apparato cardiovascolare all’Istituto di Scienze della vita della Scuola Sant'Anna Michele Emdin e Claudio Passino.

La nuova edizione del premio “Vera Srebot” ha ricevuto il patrocinio della sezione Toscana e Umbria della Società Italiana di Cardiologia. Il candidato o la candidata deve essere in possesso di laurea in Medicina e Chirurgia, specialista entro tre anni dal termine della specialità oppure specializzando all’ultimo anno in Cardiologia o Malattie dell’apparato cardiovascolare, di età non superiore a 35 anni alla data di pubblicazione del bando.

Chi si candida per la concorrere al premio “Vera Srebot” dovrà dimostrare di possedere la capacità di elaborare in maniera autonoma la proposta di un progetto di ricerca, sperimentale o clinica.

Il bando va alla ricerca di persone come Vera Srebot, che lei stessa avrebbe potuto scegliere per amico o amica, come compagno o compagna di lavoro. Curiosità, intelligenza, voglia di costruire – ricordano i promotori - devono farsi avanti, con un programma di studio e ricerca originale e fattibile, con una presentazione della propria storia e delle proprie aspettative di vita professionale e non. Entrambi gli aspetti saranno valutati da medici e cardiologi esperti e legati a Vera da amore, affetto e stima.

“Amicizia, impegno, cura, amore, rigore, speranza, tenacia, dolcezza, alcuni tra i colori dell’anima di Vera Srebot – ricorda Michele Emdin, docente di malattie dell’apparato cardiovascolare alla Scuola Sant'Anna - che ha illuminato chiunque le sia stato vicino". 

“Un premio in nome di Vera – aggiungono i suoi genitori - non può essere soltanto il giusto riconoscimento per un progetto scientifico ma anche il premio per un medico che unisce in maniera equilibrata e con intelligenza la passione per la conoscenza al sostegno per il prossimo, al rispetto, all'onestà senza la quale ogni professione rischia di essere sterile e fine a se stessa e addirittura pericolosa"


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