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Attualità domenica 12 gennaio 2020 ore 10:08

"Edicola rimossa? Sono sconcertato"

Duecento fiaccole al presidio in Borgo Stretto. Don Zappolini: "Rimozione? Scena che potevamo vedere qualche anno fa in Sicilia o in Calabria"



PISA — "Sconforto, più che rabbia". E' lo stato d'animo che ha detto di provare don Armando Zappolini riguardo alla rimozione dell'edicola confiscata alla mafia.

Il chiosco è stato rimosso il 2 gennaio e da allora si è alzato un grosso dibattito politico sulla scelta del Comune di Pisa di togliere quella che più che essere un'edicola era un simbolo alla lotta alla mafia: "Sono sconcertato - ha detto Zappolini, parlando alla Caritas Diocesana di Pisa - è una scena che potevamo vedere qualche anno fa in Sicilia o in Calabria. Uno schiaffo alla dignità umana, non è una questione politica. E' una cosa che non mi so spiegare, se non proprio cercare questa pancia della gente, questo basso livello di cultura politica che purtroppo viviamo nella barbaria dei nostri giorni".

Intanto ieri sono state circa duecento le fiaccole accese per l'edicola rimossa. Il presidio in Borgo Stretto era stato organizzato da Libera. All'iniziativa erano presenti esponenti dei Cinque stelle, del Pd, Caritas, Arci e molte altre associazioni.

La consigliera regionale del Pd, Alessandra Nardini: "Quando alla mafia, alla criminalità organizzata, si togli un bene, si confischi, e si restituisce alla collettività, la mafia perde due volte. È la sconfitta più cocente. Quel bene ha una nuova vita, una vita "pulita", ma serve anche a ricordare a tutte e tutti che la mafia esiste, anche qua, anche in Toscana, e quindi va combattuta e vanno educate le giovani generazioni alla cultura della legalità. Ecco Sindaco Conti perché quell'edicola, che un Deputato della Repubblica si è perfino permesso di definire "una carcassa di ferro degradata", era un simbolo importantissimo per la città di Pisa. L'edicola rimossa non è un problema di Libera". 

Poi Nardini ha aggiunto: "Di una targhetta non ci accontentiamo. Vogliamo un luogo vivo, ben visibile e degli impegni concreti. E magari anche qualche risposta sul perché ha deciso di rimuovere quell'edicola così, come un agguato notturno, e di abbandonarla in un deposito. Un altro pugno allo stomaco. Perché oltre al merito, è grave anche il metodo".

Anche il consigliere regionale Pd, Andrea Pieroni, ha commentato la vicenda: "Dobbiamo mantenere forte attenzione sulla questione fino all'incontro tra il Comune e Libera - ha detto Pieroni, promotore di una mozione in Consiglio regionale insieme ai consiglieri a Nardini e Antonio Mazzeo - L'amministrazione comunale faccia la sua parte in maniera attiva e propositiva, è necessaria una soluzione su un luogo idoneo che rispetti tutte le esigenze dell'Edicola espropriata alla mafia siciliana nel 2013 e soprattutto si tenga conto del suo significato, ma anche su un suo nuovo riutilizzo, perché possa tornare ad avere vita".


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BENI CONFISCATI ALLA MAFIA, L'EDICOLA RIMOSSA: PARLA DON ARMANDO ZAPPOLINI
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