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Politica lunedì 03 aprile 2023 ore 16:30

"Don Bosco, poco personale e degrado diffuso"

Da sinistra: Bonanno, Ceccardi e Meini

Le leghiste Ceccardi, Meini e Bonanno hanno svolto un sopralluogo al carcere: "Superata la capienza massima, servono i taser contro le aggressioni"



PISA — Il sopralluogo al carcere "don Bosco" porta a galla le criticità. Dopo la visita, infatti, le esponenti leghiste Susanna Ceccardi, eurodeputata ed ex sindaca di Cascina, Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale, e Giovanna Bonanno, assessora pisana, hanno infatti riportato le principali problematiche del carcere. A cominciare dalla capienza.

"A fronte di una capienza massima di 189 detenuti, ve ne sono attualmente 269 , la maggior parte di nazionalità straniera - hanno commentato - la struttura si presenta in condizioni di degrado, considerato che vi sono delle aree prive di riscaldamento e nel complesso appare fatiscente".

"All’interno non esiste un impianto di videosorveglianza e alcune cancellate risultano inefficienti - hanno proseguito - inoltre, nel carcere si spacciano sostanze stupefacenti, psicofarmaci e alcool fatto direttamente dai detenuti: si tratta di un fatto di una gravità assoluta".

Ci sono, poi, problemi di organico nel personale. "Sono effettivamente operativi 183 agenti di polizia penitenziaria, mentre dovrebbero essere 221 - hanno detto - se, poi, sottraiamo quelli del nucleo di pronto intervento, si arriva solo a 158 unità. Il direttore e il comandante, che ringraziamo per la disponibilità, sono, quindi, particolarmente preoccupati di questo desolante stato generale in cui sono chiamati, quotidianamente, a operare".

"Per preservare l’incolumità di chi lavora al Don Bosco, sarebbe fortemente auspicabile, come richiesto dagli stessi addetti, poter utilizzare il taser, come utile deterrente - hanno concluso - purtroppo, la situazione complessiva si conferma davvero molto precaria sotto diversi punti di vista. Da parte nostra, dunque, ci muoveremo per sensibilizzare le istituzioni competenti, affinché il carcere diventi un luogo decisamente più vivibile per agenti e detenuti".


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