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Le celle a fuoco e le grida dei detenuti: la protesta nel carcere di Guayaquil

Cronaca mercoledì 12 dicembre 2018 ore 19:10

Detenuti protestano, a fuoco indumenti e lenzuola

E' accaduto nel carcere Don Bosco. La protesta dopo il suicidio di un detenuto. Osapp: "Più personale, spazi e attività per evitare altre tragedie"



PISA — Indumenti e lenzuola bruciate e finestre danneggiate. E' accaduto questa mattina nel carcere Don Bosco, dove alcuni detenuti hanno messo in atto una  protesta contro la tragedia avvenuta ieri nella casa circondariale pisana, dove un detenuto si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella.

Il fatto è stato scoperto da un agente della polizia penitenziaria durante un giro di controllo. Il detenuto è stato soccorso immediatamente soccorso, ma il decesso è avvenuto durante il disperato tentativo di salvagli la vita da parte dei sanitari.

A rendere nota la protesta andata in scena questa mattina è il sindacato Osapp: "Durante la fruizione del cortile passeggi - si legge in una nota del sindacato - alcuni detenuti di origine africana, in segno di protesta per quanto accaduto ieri, hanno messo in atto un tentativo di sommossa, bruciando indumenti e lenzuola, danneggiando il cortile passeggi e le finestre lanciando contro le stesse quanto sono riusciti a recuperare ed a divellere dal locale passeggi.Con l’intervento del personale di polizia penitenziaria si è riuscito a far rientrare alcuni detenuti, tranne tre, probabilmente i fautori della protesta, i quali dopo una piccola mediazione con il direttore, sono anch’essi rientrati nelle sezioni di appartenenza. Fortunatamente si è evitato che la situazione degenerasse, visto quanto successo lo scorso anno, in occasione di un episodio analogo che mise a serio rischio la sicurezza del penitenziario". 

Osapp torna a sottolineare la carenza di personale di polizia penitenziaria. "E' ormai un fatto tristemente noto - scrive il sindacato - si fa fatica in una struttura tanto fatiscente a fare i controlli dovuti e ad adeguare la tecnologia. Sventiamo tantissimi episodi simili, salvando la vita di tanta gente disperata. Questo è uno di quei casi in cui non ci siamo riusciti, pure impegnando le risorse umane al massimo. Come sindacato da tempo interessiamo l'opinione pubblica e le autorità sui rischi congeniti di un carcere tanto vecchio, dove la pena assume un carattere estremamente afflittivo. Serve una struttura leggera, con ampi spazi dove poter organizzare delle attività per i detenuti. Serve una struttura che permetta al personale di Polizia Penitenziaria di svolgere i propri compiti con dignità. Altrimenti dovremo abituarci a vedere simili tristi notizie ed allora il fallimento sarà di tutti coloro che potevano intervenire, ma hanno preferito limitarsi a prendere atto di una situazione drammatica e fuori dalle prescrizioni dell'ordinamento penitenziario. Più personale e più risorse, più spazi e più attività per evitare altre tragedie".


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