Degrado in Vettovaglie, manifestazione e polemiche

Con il cartello "Vendesi" alcuni cittadini protesteranno alle 11 di domani, sabato 26 ottobre. In piazza anche M5s e il Coordinamento comitati

PISA — "La situazione in Vettovaglie, nelle piazze e nelle vie limitrofe è ormai ben oltre ogni soglia di sopportazione - hanno scritto dal Movimento 5 Stelle -. La vivibilità di queste zone è compromessa dal degrado diffuso e dallo spaccio praticamente sdoganato. Non è possibile tollerare oltre questo andazzo. Sabato noi ci saremo".

Questa l'ultima adesione, in ordine di tempo, alla protesta battezzata "Vendesi, manifestazione degli abitanti del centro storico per la sicurezza, la legalità, il decoro urbano e la vivibilità" fissata per le 11 di domani, sabato 26 ottobre, in piazza delle Vettovaglie, promossa dai cittadini che abitano in piazza delle Vettovaglie e arie limitrofe.

Una manifestazione che, già prima di andare in scena, ha suscitato polemiche e un acceso dibattito.

A sostenere l'iniziativa è anche il Coordinamento dei Comitati cittadini di Pisa, dal quale si sottolinea che la manifestazione e promossa non soltanto dai residenti, ma anche da "domiciliati, studenti, professionisti, commercianti e lavoranti di Piazza delle Vettovaglie e zone limitrofe".

"Il Coordinamento - hanno fatto sapere con un comunicato - condivide pienamente le motivazioni che hanno indotto cittadini e commercianti a promuovere una singolare ed efficace protesta attraverso la collocazione di cartelli con la scritta “Vendesi” sulle loro abitazioni o esercizi della zona. Si tratta di una provocazione (i residenti e i commercianti vogliono in realtà rimanere a condizioni civili!) per far capire all’Amministrazione comunale e alle autorità proposte all’ordine e alla sicurezza pubblica della città (Prefetto e Questore) l’urgenza di provvedere per contrastare efficacemente il fenomeno della mala movida, che da troppi anni imperversa nel centro storico nelle ore serali e notturne, con effetti disastrosi. Secondo i promotori dell’iniziativa, che sono testimoni quotidiani e impotenti di questa situazione insopportabile, le misure adottate con grande risalto mediatico dall’Amministrazione comunale, volte a regolare le emissioni sonore dei locali e la vendita di alcolici, entro un certo orario, sono insufficienti, in assenza di una costante e capillare attività di controlloda parte della Polizia municipale e delle altre Autorità preposte".

I promotori della manifestazione chiedono tavoli permanenti per la gestione della situazione e, al Comune, che si torni alla pianificazione delle licenze commerciali.

Nel mentre, è in stand-by la bozza del codice di autoregolamentazione che il Prefetto ha inviato alle associazioni di categoria per la loro approvazione entro il mese di ottobre - sarebbe anche prevista anche l'introduzione di un "assistente alla clientela". In stand-by perché, a quanto pare, ciò che chiede il Prefetto è poco gradito alle associazioni di categoria: "Non accettiamo ultimatum" ha detto il direttore di Confcommercio Pisa, aggiungendo anche che ”Se la prefettura vuole andare da sola, faccia pure” e rifiutando una presunta “criminalizzazione” delle attività di pubblico esercizio.

Dura la replica del Coordinamento dei comitati cittadini, che "ritiene inaccettabili i toni e i contenuti di questa posizione, che semplifica un problema complesso con uno slogan a tutela degli interessi di parte, mentre il Prefetto agisce nell’interesse pubblico, in quanto rappresenta il governo ed è autorità di pubblica sicurezza a livello provinciale".

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