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Attualità martedì 31 ottobre 2023 ore 11:45

Da una mosca l'eco-imballaggio che sostituisce la plastica

Due vaschette prodotte con chitosano, a destra con l’aggiunta oli essenziali

Vaschette, pellicole e spray per proteggere frutta e verdura, sono il risultato di un progetto europeo coordinato dall’università di Pisa



PISA — Dalla mosca soldato nera nascono gli eco-imballaggi a base di chitosano e oli essenziali, in grado di sostituire la plastica.  Realizzabili sotto forma di vaschette, pellicole e spray per proteggere gli alimenti come frutta e verdura, sono il risultato del progetto europeo Prima Fedkito coordinato dall’università di Pisa.

“Il chitosano è una sostanza del tutto naturale e biodegradabile che ha molteplici usi in agricoltura biologica e nell’industria cosmetica, farmacologica, medica, veterinaria e tessile – spiega la professoressa Barbara Conti, coordinatrice del progetto– Generalmente si ricava dall’esoscheletro di crostacei o dalle pareti cellulari dei funghi, ma anche da insetti. Seguendo un criterio di economia circolare noi per produrlo abbiamo utilizzato le pupe di Hermetia illucens (Diptera Stratiomyidae), conosciuta anche come mosca soldato nera, allevata su scarti organici della filiera alimentare”.

"Per potenziare gli effetti protettivi del chitosano - spiega una nota dell'ateneo pisano- i ricercatori hanno inoltre sperimentato l’aggiunta di oli essenziali che già da soli hanno proprietà insetticide e fungicide. Il risultato sono stati imballaggi aromatizzati in modo diverso, con un valore aggiunto dal punto di vista sensoriale, come ad esempio uno spray al chitosano e pepe nero per esaltare le caratteristiche organolettiche e l’aspetto brillante e fresco di piccoli hamburger. Un ulteriore passo avanti della sperimentazione è stata la produzione di imballaggi non solo sostenibili ma intelligenti. L’unità di ricerca dell’Università di Bologna diretta dalla professoressa Elisa Michelini ha infatti messo a punto dei biosensori di nuova generazione, economici e molto semplici da usare, da applicare sulle confezioni in chitosano per monitorare la presenza e la quantità di contaminanti, batteri, micotossine, ma anche la qualità del cibo confezionato".

Mandarini cinesi rivestiti con chitosano

Oltre all’Università di Pisa, il consorzio del progetto Fedkito comprende le Università di Bologna, Hassan II di Casablanca in Marocco, Tessaglia in Grecia, la Sorbona e il Centre Technique Industriel de la Plasturgie et des Composites per la Francia, il Centro di Biotecnologia di Borj Cedria in Tunisia e, come partner aziendali due italiane, Gusto parmigiano e Azienda Agricola Salvadori Furio.


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