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Attualità venerdì 27 ottobre 2023 ore 19:30

Cardiologia, nuovo primato mondiale per l'Aoup

L'innovativo intervento per la sostituzione di un pacemaker infetto è stato eseguito con una procedura nota nel mondo come Pisa approach



PISA — La cardiologia Pisana firma un nuovo primato mondiale per l'Aoup. L'innovativo intervento consisteva nella sostituzione di un pacemaker infetto, eseguito con una modalità finora mai attuata al mondo nell’unità operativa di Cardiologia 2 – Aritmologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana diretta dal dottor Giulio Zucchelli, su una paziente con valvola tricuspide precedentemente riparata, trasferita da un ospedale della capitale.

"L’estrazione transvenosa dei dispositivi elettronici cardiaci impiantabili (pacemaker e defibrillatori) infetti o malfunzionanti  - spiega una nota dell'Aoup - è una tecnica mini-invasiva ormai rodata a Pisa per il trattamento delle infezioni cardiache gravi. Tuttavia presenta dei rischi connessi alla possibile rottura delle aderenze che i “fili elettrici“ formano negli anni all’interno dei vasi e del cuore e non sempre dunque è efficace, soprattutto se l’impianto è molto vecchio".

“In questo specifico caso – spiega il dottor Zucchelli, che ha eseguito l’intervento con la sua equipe - la particolarità stava nella presenza di due fili elettrici infetti - di cui uno molto vecchio e l’altro ridotto a poco più di un moncone intravascolare - che attraversavano oltretutto una valvola ristretta da una clip metallica. Tale situazione rendeva l’estrazione e l’eventuale reimpianto estremamente complicati e potenzialmente distruttivi per la valvola”.

L'equipe ha estratto i 'fili elettrici' dalla vena giugulare ricorrendo ad una tecnica sviluppata dalla precedente direttrice della struttura, la dottoressa Maria Grazia Bongiorni, procedura nota nel mondo come Pisa approach, e poi hanno impiantato un pacemaker senza fili che, posizionato interamente all’interno del ventricolo destro, interferisce meno con la valvola tricuspide già riparata.

"L’intervento  - sottolinea l'Aoup - è stato effettuato con successo con la collaborazione dell’Unità operativa di Cardio-anestesia e rianimazione e con lo stand-by chirurgico della Sezione dipartimentale di Cardiochirurgia, nell’ambito del programma di trattamento delle complicanze da pacemaker e defibrillatori, per le quali l’Unità operativa di Cardiologia 2 dell’Aoup è centro di riferimento e hub nazionale da anni, avvalendosi tra l’altro della consulenza dell’Unità operativa di Malattie infettive. L’Unità operativa Farmaceutica–dispositivi medici ha consentito inoltre il rapido approvvigionamento dei dispositivi ad alta tecnologia necessari per la procedura. Dopo circa una settimana la paziente è stata trasferita nell’ospedale romano di provenienza in condizioni stabili per il proseguimento delle cure".


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