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Attualità giovedì 01 ottobre 2015 ore 13:21

Lo sgombero tra plausi e polemiche

Pieragnoli: "Una nuova stagione all'insegna della legalità". ReteDem: "Pd pisano ha perso i valori della sinistra". Il video della demolizione



PISA — "Finalmente un ritorno alla legalità". Plaude allo sgombero del campo rom della Bigattiera il direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli: “Dopo dodici anni, si è finalmente chiusa una dolorosa pagina che rappresentava una vergogna e una ferita per l'intero litorale pisano. Troppe volte gli imprenditori avevano chiesto il ripristino della legalità in quell'area, troppe volte avevano ricevuto risposte negative. Ora, grazie al Prefetto e al sindaco, quella richiesta ha trovato una significativa risposta”.

Pieragnoli considera incomprensibile e paradossale il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: “E' un controsenso ricorrere adesso che quel campo, dalle condizioni incivili e disumane, non degno di essere abitato da essere umani è stato chiuso. Non esistono diritti fuori dalle regole. Chi aveva a cuore la sorte di queste persone, bambini in primis, avrebbe dovuto chiamare in causa la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nei dodici anni precedenti in cui il campo è stato aperto. Ma evidentemente, andava bene così”.

“A Pisa sembra iniziata una nuova stagione nel segno della legalità – continua Pieragnoli - dai sequestri di merce contraffatta e contrasto all'abusivismo, fino allo sgombero dei campi rom. Temi sui quali come associazione siamo impegnati da sempre e che finalmente sembrano aver fatto breccia nelle istituzioni e presso l'opinione pubblica. Abbiamo sempre detto che era solo una questione di volontà politica per risolvere queste situazioni, volontà che in passato non c'è mai stata”.

“Adesso occorre proseguire risolutamente in questa direzione- ecco l'invito del direttore alle autorità – lanciando all'esterno un messaggio chiaro che Pisa è cambiata, che non è più la città del lassismo e dell'accoglienza indiscriminata, ma una città in cui la legge viene fatta rispettare a garanzia di tutti, imprenditori, cittadini, ospiti e turisti”.

Questo invece il commento di ReteDem: "E così sgombero è stato; come doveva essere, come gli atti e le posizioni assunte in questi giorni avevano fatto intendere chiaramente. Sgombero è stato con modi e forme che continuano a non persuaderci nonostante la loro correttezza sia rivendicata con forza da tutta l’Amministrazione comunale. È inutile qui entrare in giudizi etici, morali, forse emotivi, sulla conclusione della vicenda. Di certo esistono degli aspetti che non passano inosservati: ad esempio, era opportuno procedere oggi, anticipando il sopralluogo della seconda Commissione Consiliare con uno sgarbo istituzionale evidentissimo (questo al di là di ogni giudizio di merito sulla mozione approvata in Commissione)? Quali soluzioni immediate e contingenti sono state pensate per le famiglie attualmente sgombrate dal campo? Come si è creata l'emergenza sanitaria che ha richiesto un'azione di urgenza? Quali sono le modalità con cui l'Amministrazione vuole dare attuazione alle politiche europee sull'inclusione dei Rom? Ci riserviamo di approfondire e porre questi temi nelle sedi più opportune, sedi che però il Partito Democratico deve costruire: il dibattito non può e non deve esaurirsi all’interno delle dinamiche dell’Amministrazione o del gruppo consiliare. Da anni siamo critici sulla gestione dell’intera vicenda, ma ancora più critici nei confronti di un partito che sembra incapace di accettare i distinguo interni e perciò nega gli spazi di conforto, soprattutto in città. Avevamo chiesto una segreteria provinciale urgente su questi temi che è stato impossibile convocare nonostante la centralità del tema e l'importanza che questo fosse approfondito dal massimo organismo dirigente del nostro partito. Stupisce poi che sui social si denunci la strumentalità e la pretestuosità delle nostre critiche addossandoci la responsabilità di evitare il confronto. Siamo stanchi di leggere che ogni richiesta di confronto sul merito sia interpretata in chiave tattica. Le posizioni dell'Amministrazione, anche quelle che non condividiamo, potevano e dovevano essere discusse anche con veemenza all’interno degli organi (almeno quelli funzionanti) del partito. Ciò non è avvenuto e questo è un metodo non accettabile in un partito che si professa democratico. Da parte nostra cercheremo di restare coerenti testimoni di quei valori che a nostro avviso un partito di sinistra moderno e riformista dovrebbe incarnare, e non sono quelli che oggi vediamo. Crediamo che il confronto su questi temi debba essere cercato e approfondito e per questo ci faremo promotori di nuove iniziative, sperando che il partito voglia e sappia raccogliere la nostra richiesta di confronto".


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