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Attualità mercoledì 25 febbraio 2015 ore 17:30

"Imprese balneari, studi di settore da rivedere"

Le associazioni di categoria scrivono all'agenzia delle Entrate. Maltempo e crisi economica mettono a rischio economia di un settore e posti di lavoro



PISA — Sostenere le imprese turistiche del litorale pisano, dopo l'ultima disastrosa stagione estiva, chiedendo all'Agenzia delle Entrate la revisione degli studi di settore. 

I direttori di ConfcommercioPisa, Confesercenti, Cna e Confartigianato hanno sottoscritto un dossier “Estate 2014” che dimostra, dati alla mano, il crollo vertiginoso dei consumi, risultato del mix esplosivo tra crisi economica e maltempo. Il documento è il risultato di un’analisi a campione degli scontrini emessi da alcuni stabilimenti balneari del Litorale Pisano e la richiesta di una revisione degli studi di settore ha trovato la piena condivisione delle associazioni di categoria che lo hanno sottoscritto.

Il dossier entra nel vivo della situazione del litorale pisano. Si parla di scontrini choc, ovvero l'analisi a campione presso alcuni stabilimenti balneari di Marina di Pisa, di Tirrenia e Calambrone, sugli scontrini emessi nel periodo giugno/settembre nei fine settimana, dimostra che nel confronto con il 2013, c'è stata una riduzione addirittura del 35 per cento.

“Non dimentichiamo che il litorale pisano rappresenta il 30 per cento circa dell'intero turismo provinciale - ha ricordato Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa -. Lo Stato dia un sostegno tangibile a queste imprese, rivedendo l'applicazione degli studi di settore”.

“Le difficoltà delle imprese balneari hanno un riflesso negativo su tutto il resto dell'economia” - ha ricordato a sua volta Rolando Pampaloni, direttore della Cna pisana: “Da qui la necessità di far presente la reale situazione agli enti preposti, Agenzia delle Entrate ma anche a tutti gli altri, Comune di Pisa e Camera di Commercio compresi”.

Dice Giulio Garzella, vicedirettore di Confesercenti: “Tutti uniti abbiamo maggiori possibilità per trovare adeguate soluzioni per sostenere le richieste legittime della categoria dei balneari, per definizione all'andamento meteorologico. Oltre gli studi di settore, restiamo fermi sulla richiesta di inserire gli stabilimenti balneari nella categoria turistica, passando dall'Iva al 22 a quella del 10”.

Secondo Paolo Margheri, direttore di Confartigianato “volere è potere, per questo le 4 associazioni di categoria hanno deciso di parlare ad una voce univoca. Il turismo è una faccenda seria, tanto più in una regione come la Toscana. E se sui principali motori di ricercala parola “toscana” è cercata più di “italia” questo è dovuto anche all'attrattiva rappresentata dalle nostre coste”.

Alla firma congiunta del dossier, coi dottori commercialisti Fabio Galletti, Loredana Ciatara, Luca Ruberti, Alessandro Maestrelli, presente anche il rappresentante della Camera di Commercio di Pisa Federigo Federighi: “La Camera di Commercio è l'espressione delle categorie economiche - ha ricordato - e appoggia con convezioni la richiesta presentata oggi a sostengo delle imprese balneari”.


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