Expo Pisa 2014, Confesercenti non ci sarà

PISA — "Dopo due anni di lavoro che ci hanno visto coinvolti in un confronto costruttivo con l'intera città, con gli operatori commerciali e con l'Amministrazione e dopo due rinvii, nonostante l'impegno profuso e nonostante gli investimenti a vario titolo già messi in campo dobbiamo prendere atto, noi e i nostri partner, che non ci sono i presupposti tecnici per portare a termine il nostro progetto". Le ha spiegate con una lunga lettera, Confesercenti Toscana Nord, le ragioni per cui non parteciperà a Expo Pisa 2014. 
Non parteciperà, ma vuole chiarire una serie di cose prima di chiudere questo rapporto, affinché altre volte il Comune agisca in maniera differente.
Rispetto alle "prescrizioni dettate dalla Giunta sulla manifestazione - spiega il direttore generale Marco Sbrana -, per quanto riguarda il Portale, ci eravamo già espressi in termini positivi modificandone la tipologia e il dimensionamento condividendone la soluzione con gli uffici preposti. In merito alla presenza di auto in esposizione in piazza Vittorio Emanuele e al presunto contrasto con le politiche di mobilità messe in campo dall'Amministrazione, permetteteci di evidenziare la banalità e la superficialità delle motivazioni che vi hanno portato ad assumere una decisione prescrittiva di nessun valore pratico nella vita comune di ogni giorno. Spontaneamente ci viene alla mente che prima e contemporaneamente alla nostra manifestazione la città sarà invasa da migliaia di nuovi automezzi che si aggiungeranno alle già decine di migliaia che giornalmente circolano sul nostro territorio: parliamo dell'apertura di Ikea che non avrà una durata di quattro giorni. In questo caso quello che avverrà sarà in linea con la politica di mobilità dell'Amministrazione? Riteniamo, poi, la richiesta di adeguare le strutture in piazza dei Cavalieri alla tipologia di quelle utilizzate per il mercato dell'Antiquariato, strumentale in quanto le strutture di un normale mercato non risulterebbero consone per una manifestazione fieristica del tipo di Expo Pisa. La differenza che corre tra ombrelloni e banchi del mercato dell'antiquariato e la presenza, pur nella temporaneità e precarietà dell'istallazione, di strutture a se stanti, di ottima fattura e immagine, riteniamo sia, per quest'ultimi, migliorativa e rispettosa (se non di più almeno al pari) nei confronti del bene storico e culturale comune".
"Sono trascorsi oltre due anni - aggiunge il direttore - da quando, per la prima volta vi è stata posta all'attenzione la nostra proposta di trasferire la ultra ventennale manifestazione espositiva-commerciale all'interno del centro storico con l'intenzione, in una fase delicata dell'economia del Paese e della città, di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese commerciali una occasione per la propria sopravvivenza e dirottare nel centro cittadino le decine e decine di migliaia di visitatori che da sempre hanno affollato la nostra manifestazione. Un dirottamento dei cui vantaggi economici avrebbero beneficiato anche le attività commerciali del centro".

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