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Cronaca lunedì 08 giugno 2015 ore 17:00

Pusher rintracciati grazie a un Ipad rubato

Sorpresi a confezionare cocaina grazie all'allarme di un tablet attivato dai carabinieri. Uno dei due è minorenne



PISA — E’ stato il segnale dell’Ipad rubato a portare i Carabinieri dritti nella loro abitazione. Una donna ha denunciato di aver subito il furto del dispositivo e i Carabinieri, nell’utilizzare l’applicazione che consente di risalire alla posizione del tablet, lo hanno dapprima individuato in piazza delle Vettovaglie e successivamente in un vicolo proprio adiacente alla caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri.

I militari della Stazione, unitamente a personale del Nucleo Operativo e Radiomobile, si sono portati nel vicolo e hanno salito le scale delle abitazioni, alcune delle quali già in passato utilizzate da transessuali e da tunisini dediti ad attività di spaccio. Ad un certo punto i militari hanno attivato la funzione “allarme”, che ordina al dispositivo elettronico di squillare al massimo volume: individuato l’appartamento da dove proveniva il suono, i Carabinieri hanno sfondato la porta e sorpreso due uomini intenti a confezionare dosi di stupefacenti: rinvenuti più di 50 grammi di hashish e diverse dosi di cocaina.

Entrambi erano ben conosciuti ai Carabinieri: C.A., dell’87, è stato arrestato e denunciato più volte nei mesi scorsi ma l’ultima volta, il pubblico ministero, a seguito dell’arresto in Vettovaglie per spaccio di hashish, non aveva adottato misure cautelari, ritenendo il fatto di lieve entità.

L'altro, minorenne, H.M., del 97, è ben conosciuto ai Carabinieri: nei mesi scorsi si era reso responsabile di una rapina su corso Italia ad un cittadino bengalese, uscito a notte tardissima dal proprio minimarket con l’incasso; all’arrivo della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile il minore, probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti, aveva violentemente aggredito i militari colpendone uno al volto con un pugno.

Successivamente a questo fatto la magistratura minorile aveva disposto la permanenza in una casa famiglia, dalla quale il minore era scappato il giorno successivo, ritornando a Pisa; a seguito della fuga era stato arrestato e questa volta condotto al carcere minorile di Roma, dove aveva scontato un mese.

Anche questa volta il minorenne è stato accompagnato nel centro di prima accoglienza di Firenze, a disposizione del pubblico ministero minorile.

Lo zio, C.A., sottoposto in mattinata odierna al rito direttissimo, è stato associato al carcere Don Bosco in attesa del processo.


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