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Attualità mercoledì 26 aprile 2017 ore 17:00

"Cariparma è l'attore più gradito alla vigilanza"

Il segretario Fisac, Fiaschi: "La situazione è in una fase ben avviata". Uno snodo cruciale riguarderebbe però Rimini e l'offerta di Jc Flowers



SAN MINIATO — Per il segretario Fisac Cgil Claudio Fiaschi "la situazione, dopo l'interesse di Cariparma, è in un'altra fase rispetto ai mesi scorsi. Una fase ben avviata. Cariparma Credit Agricole è l'attore più gradito alla vigilanza".

Dopo aver diramato la nota in cui ha confermato l'interesse per Cesena, Rimini e San Miniato, l'istituto parmense è in posizione di vantaggio rispetto agli altri due soggetti interessati, il fondo Barent's e la cordata guidata da Vincenzo De Bustis.

La conferma che il colosso franco italiano è in in pole position arriverebbe anche dagli uffici di Palazzo Formichini. A quanto si apprende uno degli snodi cruciali è quello che riguarda Carim. La banca riminese avrebbe trattative ben avviate col fondo americano Jc Flowers, una corsia preferenziale che, stando ai bene informati, offrirebbe condizioni migliori rispetto a Cariparma. 

Tuttavia Cariparma "è l'attore più gradito alla vigilanza" come ha sottolineato Fiaschi e questo fatto ha il suo peso. L'istituto parmense ha confermato l'interessa per Cesena e Rimini più Carismi. La situazione è questa, la soluzione non pare così vicina.

"Informazioni di prima mano non ne abbiamo - ha ripreso Fiaschi - anche se probabilmente l'operazione si farà con i francesi". Per quanto riguarda i piani futuri di Credit Agricole Cariparma Fiaschi ha detto: "Non sappiamo niente se non quello letto che è uscito sulla stampa. Si parlava di una fusione di  Rimini e Cesena e di un'incorporazione per la Cassa di risparmio di San Miniato". 

La preoccupazione nella zona del Cuoio è quella di un ridimensionamento delle filiali, degli occupati e di un minor sostegno della banca all'economia locale: "Aspettiamo di vedere il piano per capire le ricadute sul territorio". Fiaschi ha confermato "di non sapere nulla del piano industriale di Cariparma, neanche per le altre due offerte sapevamo nulla. I punti principali sono: quante filiali chiuderebbero? Quanti esuberi ci sarebbero? Quale sostegno economico potrebbe dare la banca dopo le operazioni di capitalizzazione?".

Il sindacalista ha confermato, in conclusione, che "a livello generale si preferisce un'azienda come Cariparma che ha 8mila dipendenti e una solidità non indifferente rispetto ad altre realtà. I rappresentanti interni di Carismi si sono visti venerdì con l'azienda".


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