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Attualità venerdì 08 agosto 2014 ore 18:45

L'energia della terra, a Pisa un progetto pilota

In 18 mesi sarà esplorato il potenziale della risorsa geotermica nella piana pisana. Il tavolo è coordinato dal Ministero



PISA — Sotto alla piana pisana potrebbe esserci un tesoro. Niente miniere o petrolio, ma una risorsa già molto utilizzata in diversi Paesi. 

Sta per iniziare uno studio pilota sulla geotermia, una risorsa che comporterebbe notevoli risparmi economici ed eviterebbe il consumo di combustibili fossili e la riduzione emissioni Co2. I dati geologici ed idrogeologici già disponibili mettono in evidenza che il sottosuolo è interessante per l'utilizzo della risorsa geotermica.

La direzione generale Risorse Minerarie Energetiche del ministero dello Sviluppo, la Regione Toscana, Provincia e Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, Agenzia Energetica Pisana, Acque Spa ed EnerGea hanno sottoscritto il protocollo d'intesa per la realizzazione del Progetto Pilota Geo4P

Il protocollo punta a mettere a punto di una metodologia multidisciplinare innovativa che consentirà di valutare le potenzialità geotermiche di un territorio come quello della pianura alluvionale pisana.
La messa a punto di questa metodologia progettuale consentirà di esportare le tecniche di analisi (geologiche ed energetiche) elaborate in contesti comuni ad altre aree simili e di testare ed elaborare metodologie e strumenti finora non utilizzati in modo sistematico e multisettoriale. 

Metodologia facile da esportare (per questo pilota): la piana, pur con le sue peculiarità, è un tipico esempio di bacino alluvionale. La metodologia, quindi, una volta testata, potrà essere messa disposizione degli amministratori locali per avviare un processo di integrazione dei dati idrogeologici ed energetici all’interno degli strumenti di pianificazione territoriale.
Lo studio dovrà valutare il potenziale energetico-geotermico dei vari corpi acquiferi presenti nel sottosuolo della piana pisana, anche alle più basse profondità, quali sono le zone più indicate per l'impiego e la coltivazione della risorsa geotermica e individuare le tecnologie di coltivazione più adatte per le varie zone. 

Secondo il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, "la risorsa geotermica presente a vari livelli nel sottosuolo della pianura pisana può essere impiegata in maniera ottimale, sia con l'impiego di pompe di calore, sia per usi diretti del calore (serbatoio geotermico superficiale a 50 gradi), sia per produzione di energia elettrica. Tuttavia, nonostante esistano numerose informazioni e molti dati siano stati già raccolti nel passato, tutti gli elementi oggetto di indagine non sono sempre raccolti in modo sistematico e resi facilmente accessibili. Senza uno sforzo di sistematizzazione e senza che si mettano in campo risorse fresche (competenze, specialistiche e nuove campagne di indagini sul campo) per la produzione di nuovi dati volti a colmare le lacune ancora esistenti nei database, l’uso delle risorse del nostro sottosuolo rischia di essere inesorabilmente trascurato". 

I territori interessati dallo studio pilota saranno quelli della pianura alluvionale pisana, compresi nei comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme, Calci, Buti, Bientina, Vicopisano, Calcinaia, Pisa, Cascina, Pontedera, Fauglia, Crespina, Lari e Ponsacco.

Sarà istituito un Tavolo di monitoraggio per l'attuazione del Protocollo a cui partecipano, con un rappresentate, tutti i soggetti firmatari, coordinato dal ministero dello Sviluppo Economico e dalla direzione generale Politiche Ambientali, Energia e Cambiamenti Climatici della Regione Toscana.

Le attività di progetto sono già in corso con l’avvio della sistematizzazione di tutti i dati già disponibili pubblicamente. I lavori si dipaneranno per circa 18 mesi, ma fin dal 2014 sono in programma una serie di iniziative pubbliche finalizzate a mettere al corrente i soggetti e le istituzioni interessati itinere, dei primi risultati e delle potenzialità di sviluppo future.


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