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Spettacoli giovedì 31 gennaio 2019 ore 07:35

Quando un videogioco diventa teatro

Il 2 febbraio alle 21 alla Città del Teatro di Cascina va in scena It's app to you, spettacolo che è un divertente e contemporaneo giallo



CASCINA — Alla Città del Teatro sabato 2 febbraio ore 21 va in scena It’s app to you – o del solipsismo , il primo spettacolo – videogioco ad opera della giovane compagnia Bahamut composta da tre attori Lorenzo Manzan, Andrea Delfino, Paola Giannini e la drammaturga Camilla Mattiuzzo, tutti classe Scuola Paolo Grassi di Milano.

Un divertente giallo, un po’ distopico e un po’ onirico inchioderà il pubblico per un’ora e un quarto, con un omicidio da risolvere. Algoritmo, figura divina condannata a scrivere eternamente nuove storie per il gioco, sta ultimando la stesura della sua nuova storia.
46 è il personaggio del videogioco, una ragazza che si risveglia morta nella sua stanza. Deve scegliere il suo giocatore dalla platea e sceglierà Luigi, spettatore solipsista, alter ego umano di Algoritmo, fermamente convinto che tutto il mondo sia solo il frutto della sua immaginazione. Luigi dovrà scaricare sul suo cellulare “It’s app to you”, un’applicazione per connettere il suo smartphone al videogioco e poter così governare e muovere 46. Lo scopo del gioco è trovare l’assassino di 46 e ucciderlo. Nella ricerca degli indizi, tra tutorial, dialoghi impossibili e sfide da superare, nello sforzo di comunicare l’una con l’altra, realtà e virtualità si scontrano. Ai confini della scena Algoritmo, insieme tecnico luci e audio, per tutto il videogioco dà la voce a 46 doppiandola in diretta.
Il solipsista alle prese con 46 avrà un attimo di respiro soltanto durante i caricamenti del gioco nei quali sfogherà al pubblico le sue più urgenti intuizioni sul mondo. Luigi tenterà in tutti i modi di scardinare i limiti di 46, che molto lentamente riuscirà a progredire portando Luigi a confrontarsi con i propri limiti e a riconoscere le somiglianze tra sé e il videogioco. Le indagini, indizio dopo indizio, però non portano da nessuna parte, sembra una storia senza capo né coda: nessun sospettato, nessuna prova. Tutto porta Luigi ad una sola sentenza finale: 46 si è suicidata. Così, per risolvere il gioco ed uccidere l'assassino, non può fare altro che uccidere proprio lei che nel frattempo si è rivelata essere qualcosa di più di un’intelligenza artificiale. La partita però non termina, la missione non è compiuta, Algoritmo decreta il “Game Over” e il gioco ricomincia da capo.
Stessa storia, stesse indagini, ma questa volta qualcosa è cambiato e il precipitare degli eventi porterà i due personaggi a sovrapporsi fino ad una fatale sostituzione finale: l’uomo solipsista finirà intrappolato nella realtà virtuale.
Un personaggio totalmente privo di libertà ed un altro convinto che l’intero mondo dipenda dalla sua volontà, si accorgeranno di essere due facce della stessa medaglia. Il videogioco porterà il più presuntuoso degli uomini ad affrontare l’evidenza del suo limite e, seppure il solipsista continuerà a credere nel suo potere, il gioco avrà la meglio.
La dinamica del videogioco che la compagnia ha praticato, improvvisando e costruendo la drammaturgia dello spettacolo, suggerisce diversi livelli di lettura che permettono anche ad un pubblico di giovanissimi di poter entrare ed immergersi nell’avventura di It’s app to you . Ma come ogni distopia, anche questo apparentemente leggero esperimento scenico, lascia alcune domande sospese sull’essere padrone o meno delle proprie scelte nel presente che viviamo.
Lo spettacolo è vincitore del bando InBox 2018 e di altri importanti premi del teatro contemporaneo come "Dominio Pubblico" 2017 di Roma , "Italia dei visionari" Festival Kilowatt 2017, Premio della Critica al Festival "Direction Under 30" del Teatro Sociale di Gualtieri 2016, bando "Giovani Direzioni" del Centro Teatrale MaMiMò 2016 , Menzione speciale al Premio Nazionale "Giovani Realtà del Teatro" di Udine 2015.


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