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Cronaca mercoledì 09 luglio 2014 ore 17:05

Aeroporto ai privati, Fontanelli si difende

Dopo la pubblicazione su QuiNewsPisa della delibera del 2002, l'ex sindaco di Pisa, attuale deputato Pd, replica con una lettera



PISA — Riceviamo e pubblichiamo per intero e con piacere la lettera dell'ex sindaco e deputato Pd Fontanelli. Con una doverosa precisazione: il nostro unico intento è informare. 

Supportare o presentare come contraddittoria la posizione di qualcuno, su questo argomento come su altri, non fa parte dei nostri compiti. Noi riportiamo i fatti, i lettori ci mettono le interpretazioni. 

Ho visto l'articolo di QuiNewsPisa dal titolo "Galilei ai privati, era scritto da più di dieci anni". L'intento è quello di presentare come contraddittoria la mia posizione, che oggi è stata contraria alla privatizzazione mentre dieci anni fa sarei stato favorevole. A dimostrazione di ciò si fa riferimento a due delibere votate allora dal Consiglio Comunale di Pisa. Bene, vi ringrazio per l'opportunità che mi date per chiarire ulteriormente alcuni aspetti delle decisioni assunte dalla Regione che non mi convincono e che ritengo profondamente sbagliate. Partiamo proprio dalle delibere citate dell'ottobre del '99 e da quella del febbraio del 2002, dodici anni fa. Come dire che si tratta, in termini di sviluppo del nostro territorio, di un'altra "era geologica". In particolare per quanto riguarda gli aeroporti toscani. 

All'epoca il traffico passeggeri fra Pisa e Peretola era più o meno equivalente a un milione e mezzo di movimento annuo in entrambi gli scali. Anzi il Vespucci di Firenze faceva qualche passeggero in più. Niente di paragonabile con la situazione attuale che ha visto crescere, negli anni il Galilei, in considerazione di strategie di sviluppo e significativi investimenti sostenuti dagli Enti pubblici, fino a quasi cinque milioni di passeggeri, mentre Firenze si è attestata a poco più di due milioni. Questo perché a partire dai primi anni duemila, dal 2003/04, i soci pubblici della SAT decisero, su proposta di Piergiorgio Ballini, di puntare sullo sviluppo aprendo decisamente a Ryanair. Nello stesso periodo gli Enti i stituzionali fiorentini diminuivano o azzeravano la loro partecipazione nel Vespucci. 

Poi, negli ultimi anni, la Regione ha deliberato di rientrare nella società di gestione del Vespucci attraverso l'acquisto di un pacchetto di azioni con l'obbiettivo di favorire il processo di integrazione fra i due scali toscani. Integrazione che non significava privatizzazione totale. Tanto che fu affidato dalla Regione, uno studio a Kpmg, costato 300 mila euro, proprio per individuare il percorso possibile per tale integrazione. 

Il quadro è mutato radicalmente quando di fronte all'Opa promossa da un soggetto privato, Corpiracion America, la Regione ha deciso di vendere gran parte delle proprie quote in SAT, facendo saltare la maggioranza pubblica e il Patto che la teneva insieme e consegnando il controllo della società al privato. Questa scelta è avvenuta senza una discussione in Consiglio Regionale e senza alcuna evidenza pubblica, ma sulla base di una decisione discrezionale e unilaterale della Giunta Regionale. 

È qui il punto. Non nella idea di aprire ai privati ma nella scelta, che considero sbagliata, di affidare al privato, senza un processo trasparente e democratico, la realizzazione di una società unica privando totalmente i soggetti pubblici di un ruolo di indirizzo e di controllo. E se vogliamo confrontare questi fatti con le delibere del Comune di Pisa di dodici e quattordici anni fa allora va ricordato che in quella del '99 si ipotizzava la vendita delle partecipazioni con evidenza pubblica per indirizzare il ricavato nella realizzazione della circonvallazione nord-est di Pisa, e in quella del 2001 si parlava espressamente di procedura di gara in caso di vendita di partecipazioni. Esattamente il contrario di ciò che si è fatto oggi.


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